Chi siamo

Il Cerchio Tondo è una compagnia teatrale di marionette e burattini.

Il teatro la musica e la creatività sono uno strumento di comunicazione e profonda condivisione di storie ed idee tra le persone e i popoli e sono un’occasione di socializzazione e confronto nelle forme del gioco, della costruzione e dell’animazione.

Per questo motivo noi del Cerchio Tondo creiamo i nostri spettacoli, laboratori e altre attività a partire da storie e tematiche tradizionali sia italiane che del mondo, e le reinterpretiamo tramite i linguaggi di musica e figura.

Il nostro scopo è quello di creare spettacoli di teatro per l’infanzia ricchi di simboli e archetipi, capaci di comunicare un messaggio e di creare un’esperienza emotivamente coinvolgente per lo spettatore.

Particolare attenzione è data anche alla riscoperta dell’interazione dal vivo e della manualità, due valori a nostro parere molto importanti e attuali che favoriscono l’incontro, la relazione, lo sviluppo di capacità di progettazione, creatività, fiducia e conoscenza di sé.

La volontà di affrontare queste tematiche ha portato Marco Randellini e Maura Invitti a fondare la Compagnia del Cerchio Tondo nel 1991.


Marco Randellini

Marco nasce come burattinaio nel 1982 e apprendendo le tecniche di animazione del burattino da Thomas Yieline (maestro dell’Università dei Burattini di Praga) e le tecniche di costruzione da Paolo Valenti.

Presente fin dalla fondazione porta al Cerchio Tondo l’idea di “Arte Povera” che diventerà uno dei pilastri della compagnia: il concetto si riferisce alla creatività come mezzo per dare nuova vita a un oggetto e per rendere nuovamente utile ciò che non viene più utilizzato.

Questa filosofia porta Marco ad apprendere numerose tecniche di lavorazione dei materiali dal legno alla cartapesta, che danno vita a vari Laboratori Creativi che caratterizzano l’offerta della compagnia.

Maura Invitti

Maura porta alla compagnia il suo estro artistico, sviluppato dai suoi studi di design, determinando l’identità visiva di baracche e burattini, unendo lavoro originale a richiami dal mondo dell’arte.

Grazie a tecniche pittoriche tradizionali ed etniche, dai colori ad olio al batik, arricchisce con richiami dal mondo dell’arte gli elementi della sceneggiatura, rendendoli veicolo dei temi e della simbologia degli spettacoli.